La corsa alla novità tecnologica che ci cambi la vita è una lotta efferata, una corsa che è aumentata di velocità in maniera esponenziale. Non c’è azienda che non voglia il primato, tutte disposte ad investire fior di quattrini nella ricerca spasmodica dell’innovazione del nuovo millennio, qualcosa che modifichi le nostre abitudini radicalmente come fece l’iPhone a suo tempo. In realtà, finché una nuova tecnologia non arriva nelle mani dei consumatori, cioè nostre, non è possibile dire con certezza l’impatto che avrà. Però è possibile monitorare i progetti in via di sviluppo e appuntarsi quelli che ci sembrano più geniali o semplicemente necessari.
Prendiamo per esempio Windows Hello, l’ennesimo prodotto che fino a pochi anni fa esisteva solo nella fantascienza e che invece sta per diventare realtà, forse uscirà alla fine del 2018. Grazie a questa funzionalità di Windows sarà possibile scordarsi molte delle password a cui siamo assoggettati. Una questione, quella delle parole chiave, che sta diventando sempre più importante con la quantità di servizi e account di cui disponiamo in quest’era digitale e che, come non smettono mai di ricordarci, non devono essere semplici perché risulterebbero deboli e facili da indovinare. Col risultato che non è semplice neanche ricordarsele. Grazie a Hello tutto questo finisce perché noi stessi diventiamo la password grazie al riconoscimento dell’impronta digitale, della retina o dei lineamenti facciali. Basterà avere uno scanner per impronta digitale, da tenere attaccato a una porta USB, o una webcam che possa catturare la spettroscopia infrarossa bidimensionale e saremo in grado di accedere al nostro computer e i vari account Windows semplicemente sedendo davanti al computer.
Oppure c’è un’azienda americana chiamata Ossia che sta mettendo a punto l’idea di “wireless charging at distance”, ovvero una tecnologia che permette di caricare un dispositivo senza attaccarlo alla presa di corrente, a distanza di qualche metro e, pare, anche attraverso i muri, o semplicemente entrando in una stanza. Ossia ha prodotto delle batterie AA apposite in grado di interagire con questa tecnologia, la quale consiste in un dispositivo piatto che può essere collocato sul soffitto come se fosse una piastrella o una luce piatta dal design avveniristico, e che è in grado di caricare un numero indefinito di dispositivi presenti nell’ambiente sottostante. Immaginate di entrare in un bar e di poter ricaricare il vostro smartphone con la stessa facilità con cui accedete a una rete wifi.
Infine quella che non è affatto una novità ma che potrebbe apprestarsi ad essere la vera rivoluzione tecnologica degli anni 200, vale a dire la tecnologia Blockchain. Con i suoi registri criptati e immutabili può essere utilizzata per creare entità digitali universali strabordanti di informazioni che noi e noi soltanto saremo in grado di controllare e che potremo collegare con chiunque ci faccia comodo. Come fare per impedire che anche i malintenzionati se ne servano per i propri scopi ancora non è chiaro, ma d’altronde si sa, la tecnologia non si ferma, non fa considerazioni di tipo morale. Non è né buona né cattiva lei, ma noi?